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Una forma per l’acqua – MM S.p.a. – Riccardo Rocco Architetto

Una forma per l’acqua – MM S.p.a.

Concorso di idee – Primo classificato

Un nuovo modello di Casa dell’Acqua, capace di valorizzare ingegno, design ed eventuali funzionalità aggiuntive, oltre all’erogazione gratuita di acqua refrigerata, liscia o gassata.
Dalla fine del 1800 l’acqua pubblica e di libero accesso è stata un impegno per la comunità milanese, che si è concretizzato attorno al 1890 con l’installazione della prima fontanella pubblica in piazza della Scala, di fronte a Palazzo Marino.
In seguito, verso la fine degli anni Venti, venne redatto il disegno definitivo delle prime fontanelle pubbliche con una testa di drago quale erogatore; un’immagine che rimandava ai doccioni del Duomo: da qui il soprannome “drago verde”.
Conosciute anche come “vedovelle” per il continuo filo d’acqua cadente, hanno rinfrescato e dissetato i milanesi per oltre cento anni; ad oggi se ne contano circa 500 esemplari ancora in funzione, disseminati su tutto il territorio cittadino, diventando così per Milano il simbolo dell’acqua pubblica e rientrando a pieno titolo nell’immaginario cittadino.
Con questi assunti, si è voluto assimilare la casa dell’acqua ad una “fonte urbana”, con la necessità di comunicare che l’acqua che scaturisce è controllata e pura.
Dal volume puro, assimilabile ad un cilindro, compatto e apparentemente impenetrabile, si interviene ricavando delle facce piane su cui vengono incastonati gli apparati di erogazione, a loro volta sottolineati dalle coperture.
A modellare la porzione adibita prettamente alla fornitura dell’acqua, interviene la morfologia della vedovella, di cui si è voluto conservare e tramandare tutto il valore iconografico e storico, nella memoria dei milanesi. La sagoma viene quindi scavata come fosse un basso rilievo nel volume tecnologico.
L’unione della tradizionale immagine della vedovella, sia per forme sia per colori, ben si inserisce nelle aree più storiche, l’uso di una grafica moderna e di materiali tecnologici, meglio si adatta alle zone di più recente formazione; in entrambi i casi, la sobrietà delle forme e la rivisitazione in chiave moderna delle vecchie edicole, rendono il manufatto facilmente inseribile nel contesto urbano.
Quanto sopra non deve tuttavia distogliere dalla domanda principe cui deve soddisfare la casetta dell’acqua, ovvero la fruibilità da parte di tutti. A tal fine la vaschetta di appoggio, così come il pannello dei comandi, sono posti ad un’altezza tale facilmente raggiungibile da una persona su sedia a rotelle. Inoltre, la forma concava della vedovella, consente un avvicinamento più comodo alle carrozzine.
Le istruzioni multilingue, poste sui pannelli grafici, così come la tastiera dei comandi, prevedono anche un testo dattilo-braille e un sistema di dispositivi acustici (cicalino) che permetterà agli ipovedenti di prelevare l’acqua, avvertendoli dell’inizio/termine erogazione.
Nello studio dimensionale della casetta, si è prestata particolare attenzione alla facilità di assemblaggio e montaggio della struttura, nonché alla sua trasportabilità, qualora si presentasse la necessità di movimentarla già assemblata. L’altezza e l’ingombro massimo, analoghi a quelli della sagoma di un container, permettono il trasporto senza la necessità di utilizzare un veicolo particolare.
Le future Vedovelle potranno essere dotate di alcuni servizi aggiuntivi che potrebbero implementare tutte o solo alcune di esse, a seconda, ad esempio, della dislocazione delle stesse:
uno dei 3 antoni di manutenzione potrà accogliere un distributore di bicchieri portatili (NON usa e getta);
nel sempre più diffuso uso dello smartphone per qualsivoglia attività quotidiana, la creazione di un App dedicata che consenta il prelievo dell’acqua ai non residenti sprovvisti della tessera apposita (es. tessera sanitaria), amplierebbe e faciliterebbe la fruizione della casetta. L’App consentirebbe di acquistare i servizi aggiuntivi o (qualora stabilito da MM) di far pagare ai non residenti il prelievo dell’acqua;
a riprendere la funzione della vasca posta alla base delle originarie fontanelle, in uno degli antoni per la manutenzione è possibile incassare una piccola ciotola che consenta la distribuzione di acqua per i cani.