Locale di pubblico spettacolo – Riconversione edilizia
Lo Zelig viene inaugurato il 12 maggio 1986, all’interno dei precedenti locali del Circolo Familiare di Unità Proletaria in Viale Monza che aveva ospitato la sede del Teatro Officina.
Con una superfice di poco più di 350 mq si sono realizzate tre sale distinte, organizzate su una pianta a T.
Dalla strada che in quel punto scavalca il Naviglio Martesana si accede percorrendo una leggera rampa al giardino che affaccia sul canale e che trovandosi leggermente incassato acquista un senso di riservatezza. Da qui si entra nel bar dove il lungo banco ha come sfondo le ampie finestre che guardano il canele.
Sul fondo a cerniera tra altre due sale uno stretto corridoio in blocchetti splittati il cui uso ricorda un ambiente industriale cosi come i pavimenti in cemento impreziositi dall’inserimento di grani di metacrilato rosso trasparente.
Le due sale accolgono il pubblico con due funzioni distinte. La grande attrezzata attorno al piccolo palco posto sul lato lungo pensata come un caffe cabaret mentre la piccola con finestrate a shed accoglie per la conversazione ed è attrezzata per le video proiezioni.
Per questo intervento è stata disegnata una sedia e uno sgabello e dei tavoli ispirati al lavoro di Achille Castiglioni per Zanotta “Mezzadro e Servomuto”.
Foto di Mikio Sekita