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Via Costantino Baroni (MI) – In progettazione – Riccardo Rocco Architetto

Via Costantino Baroni (MI) – In progettazione

Edilizia Residenziale – Ristrutturazione

in collaborazione con  Arch. Alessandra Sacchi

Il sito si inserisce nel quartiere di Gratosoglio, al confine con il Comune di Rozzano, area lungo il fiume Lambro meridionale che fino alla metà degli anni cinquanta aveva una vocazione prevalentemente agricola. Fra il 1962 e il 1965, a fronte di una forte richiesta di alloggi popolari, su iniziativa dell’IACPM (Istituto Autonomo Case Popolari di Milano), in collaborazione col Comune di Milano, sorge un nuovo quartiere residenziale lungo l’asse di via dei Missaglia.

Il lotto oggetto di intervento si colloca in uno spazio adiacente al complesso IAPCM; l’area è contraddistinta da un tessuto fragile a vocazione produttiva nel quale si insediano fabbricati che presentano linguaggi architettonici e morfologie differenti, soprattutto in elevazione. Tale disomogeneità viene ulteriormente evidenziata nel confronto con il disegno unitario e il linguaggio architettonico fortemente omogeneo del complesso realizzato negli anni sessanta che lo circonda.

L’edificio di quattro piani fuori terra nasce negli anni ’90 con una forte vocazione produttiva. Nella sua morfologia sono riconoscibili due corpi uniti e allineati sulla via privata Baroni, identificabili dalla profondità.

Le linee sono molto semplici e l’impaginato delle finestre segna fortemente la differenza fra i due corpi.

Il progetto ha come obiettivo la rigenerazione dell’edifico con un cambio di destinazione d’uso da produttivo a residenziale. Considerando l’orientamento – il fronte sulla via privata Baroni è completamente esposto a nord – e la profondità dei corpi di fabbrica, si è intervenuti “svuotando” il corpo più grande, creando così una corte a partire dal piano primo, che varia nelle dimensioni ai piani superiori, al fine di migliorare la percezione della luce agli affacci su corte.

La Superficie così recuperata viene riposizionata in elevazione su due piani che vanno a ridefinire la sagoma dell’edificio. Viene così distinta la natura dei nuovi corpi di fabbrica, non solo per morfologia ma anche per linguaggio architettonico.

L’edificio viene declinato in due differenti corpi, uno rivolto a sud e l’altro a nord, caratterizzati in un caso dall’applicazione di una “maschera” in ferro che regge il sistema di balconate, nell’altro dall’inserimento di un rivestimento ligneo precomposto che asseconda l’impaginato originario delle facciate.

Il cromatismo delle facciate sottolinea la separazione dei due corpi utilizzando tonalità diverse di grigio in contrasto con il monocromatismo attribuito a tutti gli elementi costituenti i fronti della corte.

La tipologia abitativa proposta è quella della casa a ballatoio, tipica della tradizione milanese e lombarda. Si è scelto di mantenere le strutture esistenti lasciandole a vista e addirittura evidenziandole all’interno della corte, creando così l’occasione per l’inserimento di varie tipologie di verde, dal sedum agli arbusti sempreverdi alle piante stagionali.

I lastrici solari, dove trovano posto le unita esterne degli impianti centralizzati e i pannelli fotovoltaici sono di fatto coperture verdi ricoperte con “sedum”.

Il progetto prevede la formazione di 57 unità abitative, divisi nelle tipologie mono, bilo e trilocale.

La quasi totalità degli appartamenti gode di uno spazio all’aperto, o balconate private o porzioni dei ballatoi non di distribuzione.

Gli appartamenti al piano terreno godono, nel fronte rivolto a sud, di giardini privati e hanno accesso autonomo, così come le unità rivolte a nord, direttamente dalla via privata.